Solo da pochi anni la data dell'8 giugno è ufficialmente festeggiata, pur se essa fu dichiarata fin dal 1992 come la Giornata Mondiale degli Oceani, quando la Convenzione Internazionale sulla Biodiversità, la CBD, fu firmata a Rio de Janeiro.
Ma leggiamo quali sono gli obiettivi più incalzanti del Piano Strategico della Convenzione, che le Nazioni Unite propongono per il prossimo decennio 2010-2020, il Decennio della Biodiversità, mentre il mondo celebra questa giornata con gli eventi più vari.
Da molti studi risulta ormai evidente che la biodiversità degli oceani è seriamente a rischio. Il progressivo impatto umano su questo ambiente, così immenso ma pur fragile, ha distrutto il 65% delle praterie di fanerogame, ha portato alla perdita del 19% della superficie originaria di barriere coralline ed alla minaccia di un ulteriore 35%. Nelle ultime due decadi, il 20% dei mangrovieti è andato perduto, e circa l'80% degli stock ittici di tutto il mondo sono completamente stati sfruttati o sono sulla via del sovrasfruttamento.
Molti di questi problemi sono ai più sconosciuti, ma fa piacere apprendere che la CBD ha deciso, durante la scorsa Conferenza delle Parti a Nagoya, attraverso gli "Aichi Biodiversity Targets", di dedicare la giornata mondiale della Biodiversità 2012, nel ventesimo anniversario della Convenzione, alla biodiversità marina e costiera.
L'obiettivo primario sarà la "sostenibilità blu". Tra le altre cose, entro il 2020 dovranno essere aumentate le aree marine protette globali, dal miserrimo 1% odierno fino al 10%. Non a caso, il 2012 è anche la scadenza che era stata stabilita durante il Summit Mondiale per lo Sviluppo sostenibile nel 2002, proprio per l'aumento della superficie marina mondiale protetta!!
Speriamo che l'obiettivo venga raggiunto!
Purtroppo la CBD è una convenzione di indirizzo, che non prevede quindi sanzioni di alcun tipo, il che può rappresentare un serio problema per quei Paesi, come l'Italia, nei quali l'opinione pubblica, insieme alla classe dirigente, non hanno la percezione che il valore di un bene ambientale non passa esattamente per la sua rozza monetizzazione ma piuttosto per i benefici che la società ne ricava in termini di servizi ecosistemici!
Il Piano Strategico CBD - Gli obiettivi di Aichi
1 commento:
Bisognerebbe ricordarsi sempre della tutela dei nostri mari
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